Pubblicato da: max | aprile 13, 2011

Penso a te nel silenzio della notte

Penso a te nel silenzio della notte, quando tutto è nulla,

e i rumori presenti nel silenzio sono il silenzio stesso,

allora, solitario di me, passeggero fermo

di un viaggio senza Dio, inutilmente penso a te.

tutto il passato, in cui fosti un momento eterno,

è come questo silenzio di tutto.

tutto il perduto, in cui fosti quel che più persi,

è come questi rumori,

tutto l’inutile, in cui fosti quel che non doveva essere,

è come il nulla che sarà in questo silenzio notturno.

ho visto morire, o sentito che morirono,

quanti amai o conobbi,

ho visto non saper più nulla di quelli che un po’ andarono

con me, e poco importa se fu un’ora o qualche parola;

o un passeggio emotivo e muto,

e il mondo oggi per me è un cimitero di notte,

bianco e nero di tombe e alberi e di estraneo chiardiluna

ed è in questa quiete assurda di me e di tutto

che penso a te.

Fernando Pessoa

In sottofondo: “Il mio pensiero” – Ligabue


Risposte

  1. Pensare a te in questa notte

    non significava pensarti col mio solo pensiero,

    in solitudine, non significava trovarti dentro me.

    Era invece pensarti attraverso me,

    estesamente, nel mondo intero.

    Il grande sonno della campagna, le stelle,

    il mare silenzioso e le erbe invisibili,

    solo presenti in profumi asciutti;

    in tutto ciò, da Aldebaràn al grillo,

    ti stavo pensando.

    Con quale leggerezza

    si raccoglieva la pace

    tra le pietre, le stelle,

    l’acqua muta e la tremula boscaglia,

    la natura intera,

    e la mia anima,

    in quella dedica che così ti si offriva!

    E tutto si presentava

    mansueto alla mia voce, al tuo servizio,

    asceso adesso a volontà, a forza di amare.

    Le luci e le ombre costruivano

    la possibilità di desiderarti; edificavano

    il grande silenzio, attraverso la terra, docile,

    e voci di nuvole delicate, perse in cielo,

    orientavano a te quel canto

    che ora si andava componendo.

    Ed era una simbiosi di essere e mondo,

    di anelito e tempo, tregua inverosimile;

    stava entrando in me,

    alla maniera della stessa felicità,

    che ti raggiunge senza fretta, ad ogni bacio.

    Tanto che, quasi,

    smisi di amarti

    solo per amarti di più,

    oltre me, immensamente affidando

    quell’impegno di amare

    alla notte profonda

    viaggiatrice del tempo e già soverchia

    di una missione importante,

    missionaria

    di un amore reso stelle, calma, mondo,

    affrancato ormai dalla paura,

    dalla salma che permane

    ovunque vi sia oblio.

    Pedro Salinas

    penso a te, penso a te
    che cosa faresti se fossi stato tu
    quello che ha passato la notte con me
    vorrei guardarti negli occhi
    camminerai e camminerai
    butterai giù la porta e
    mi porterai via, senza più errori
    perchè vorrei stare nei tuoi occhi…


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